I distopici: "Il Signore delle Mosche" - L'innocenza perduta e l'oscurità dentro di noi

Durante un conflitto mondiale, un aereo che trasporta un gruppo di studenti precipita su un'isola disabitata. Inizialmente, i ragazzi tentano di stabilire una società ordinata e democratica. Ralph, eletto capo, si impegna a mantenere un fuoco acceso per segnalare la loro presenza e a costruire rifugi. Il diritto di parola è regolato dal possesso di una conchiglia. Tuttavia, l'ordine lascia presto spazio al caos. Jack, il leader del coro, si trasforma in un cacciatore ossessionato dal potere e dagli istinti primordiali, trascinando con sé molti altri ragazzi. L'isola, da paradiso terrestre, diventa il teatro di una lotta selvaggia per la sopravvivenza, dove le paure irrazionali e la violenza prendono il sopravvento, portando a conseguenze tragiche.

Temi chiave

Natura umana e male intrinseco: Il romanzo esplora la tesi pessimistica secondo cui l'uomo è intrinsecamente incline al male e alla barbarie, una volta spogliato delle costrizioni della società. Golding stesso affermò: "L'uomo produce il male come le api producono il miele".
Civiltà contro Barbarie: La lotta tra i due protagonisti, Ralph e Jack, simboleggia l'eterno conflitto tra la ragione, l'ordine e la democrazia da un lato, e l'istinto, l'anarchia e la violenza dall'altro.
Perdita dell'innocenza: I ragazzi, inizialmente simbolo di purezza, vengono corrotti dalla paura e dalla sete di potere, dimostrando come l'innocenza sia una condizione fragile e facilmente reversibile.
Potere e leadership: Il libro analizza le diverse forme di leadership, da quella democratica e responsabile di Ralph a quella autoritaria e carismatica di Jack, e le dinamiche di potere che si instaurano in un gruppo.

Stile narrativo

William Golding utilizza uno stile narrativo diretto e ricco di simbolismi. La narrazione è in terza persona, affidata a un narratore esterno che descrive in modo dettagliato sia i luoghi che gli stati d'animo dei personaggi. Il linguaggio, sebbene semplice e scorrevole, è carico di allegorie e metafore che trasformano un romanzo d'avventura in una profonda riflessione sulla condizione umana. La tensione cresce in modo graduale e inesorabile, culminando in un finale crudo e indimenticabile.

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