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I distopici: "Anna" di Niccolò Ammaniti – La lotta per la sopravvivenza in un mondo senza adulti.
Pubblicato nel 2015, "Anna" ci trasporta in una Sicilia del 2020 dove un'epidemia, "La Rossa", ha ucciso chiunque abbia raggiunto l'età adulta. Gli unici superstiti sono i bambini, destinati a soccombere allo stesso morbo una volta raggiunta la pubertà. La protagonista è Anna, una tredicenne che, dopo la morte della madre, si prende cura del fratellino Astor nel loro casolare isolato, il Podere del Gelso. La sua guida è un quaderno intitolato "Le cose importanti", un manuale di sopravvivenza scritto dalla madre nei suoi ultimi giorni di vita.
La fragile routine viene spezzata quando Astor viene rapito. Anna è costretta ad abbandonare il suo rifugio e ad avventurarsi in un mondo selvaggio e pericoloso, popolato da bande di bambini, animali inselvatichiti e le rovine di una civiltà scomparsa. Durante il suo cammino, si uniranno a lei un cane pastore che diventerà un fedele protettore e un ragazzo di nome Pietro, aggrappato alla speranza che un particolare tipo di scarpe possa renderlo immune al virus. L'obiettivo finale di Anna è attraversare lo Stretto di Messina e raggiungere il "Continente", nella speranza di trovare altri sopravvissuti e, forse, una cura.
Temi chiave
Sopravvivenza e ritorno alla primitività: Il romanzo esplora cosa accadrebbe se le sovrastrutture sociali crollassero. I bambini sono costretti a regredire a uno stato quasi ferino, dove la caccia, il baratto e la violenza diventano la nuova normalità.
Perdita dell'innocenza e crescita forzata: Anna è il simbolo di un'adolescenza negata. È costretta a diventare adulta, madre e guida in un mondo che non fa sconti, affrontando prove che la segnano profondamente.
Speranza e valore della vita: Nonostante la brutalità del mondo descritto, il romanzo è pervaso da un'incontenibile forza vitale. La speranza, incarnata dal viaggio verso il Continente e dalle parole della madre, è il motore che spinge Anna ad andare avanti. Come scopre la protagonista, "la vita non ci appartiene, ci attraversa".
Legame fraterno e memoria: L'amore incondizionato per Astor è la bussola morale di Anna. Il quaderno della madre rappresenta il potere della memoria e la necessità di avere una guida per non smarrire la propria umanità.
Stile narrativo
Lo stile di Niccolò Ammaniti in "Anna" è crudo, diretto e senza filtri. La narrazione è veloce, fluida e riesce a rendere avvincente ogni pagina, trascinando il lettore nell'azione. Ammaniti non esita a descrivere scene di violenza e desolazione, ma bilancia la durezza del racconto con momenti di profonda tenerezza e lirismo, soprattutto nella descrizione della natura che si riprende i suoi spazi e negli slanci di umanità dei suoi giovani protagonisti.La narrazione in terza persona permette di esplorare la psicologia dei personaggi, mostrando la loro lotta interiore tra l'istinto primordiale e i residui di civiltà ereditati dai genitori.
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