Pasolini è stato tra i maggiori suscitatori di scandalo intellettuale; si può dire che lo è stato già dal tempo in cui era uno sconosciuto poeta e filologo, anche se, ovviamente, in modo assai meno clamoroso; e del resto il numero di denunce, alcune delle quali gratuite o completamente fantasiose, che si tirò addosso, è di per sé significativo. Questi scritti polemici erano destinati a suscitare reazioni o critiche violente anche perché riflettevano in modo trasparente le personali tragedie di Pasolini e l’affidarsi indifeso agli occhi e alla bocca di tutti poteva apparire anche impudicizia e provocazione al martirio.
Qualunque fosse il soggetto affrontato, ne traspariva sempre una sorta di ricerca dell’assoluto, una ricerca della “moralità” nel più alto senso della parola che riusciva, ai più, sconcertante. Nella profonda consapevolezza e accettazione della sua condizione di “diverso”, e quindi di “escluso”, di “additato”, Pasolini intervenne nelle più cocenti discussioni con la veemenza del mite di fronte allo scandalo vero, alla violenza autentica dell’ipocrisia e della falsa tolleranza.
All’alba del 2 novembre 1975, Pasolini viene trovato ucciso in uno spiazzo sabbioso presso Idroscalo di Ostia, su uno sfondo di baracche e rifiuti, in un luogo che gli era ben noto. La scena del delitto, le probabili circostanze della morte, la furia esercitata sul suo corpo: tutto ha contribuito a rendere la fine di Pasolini ovvia e incredibile al tempo stesso, come potrebbe esserlo un suicidio.
Le certezze di Pasolini sulla cieca banalità violenta che si vedeva crescere intorno hanno preso corpo tanto rapidamente da sembrare ai più il presagio di un destino disegnato in parte da lui stesso. Certo è che il silenzio prematuro di una simile voce, di un’intelligenza così agguerrita e affilata, di uno spirito così attento ad ogni cosa umana, è una grande tragedia della cultura italiana di questi anni incerti e sconvolti”.
Attraverso le pagine dei suoi romanzi che esplorano le borgate romane, le poesie che cantano l'innocenza perduta e la sacralità del reale, i saggi che analizzano la società e la politica, gli articoli giornalistici che scuotono le coscienze, e i libri tratti dai suoi indimenticabili film, riscopriremo la grandezza di un autore che non ha mai smesso di interrogarsi e di interrogarci.
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