Ci siamo, l'aria frizzante di dicembre 2025 porterà con sé uno degli appuntamenti più attesi dagli amanti della...
CONTROLLA L'ORDINE DEI TUOI LIBRI QUI
Bebelplatz: E se i libri potessero ribellarsi al fuoco?
Trama
Il romanzo prende le mosse dalla tragica notte del 10 maggio 1933, quando a Bebelplatz, nel cuore di Berlino, migliaia di libri vennero dati alle fiamme per ordine di Joseph Goebbels.Da questo evento emblematico, Fabio Stassi intraprende un viaggio non solo fisico, attraverso le città tedesche segnate da quei roghi, ma anche un viaggio nella memoria storica e letteraria. L'autore si interroga sul ruolo della cultura in tempo di guerra e sull'istinto umano di distruzione rivolto contro i libri. In questo percorso, Stassi riscopre e dà voce a cinque scrittori italiani le cui opere furono condannate al rogo dai nazisti: Pietro Aretino, Giuseppe Antonio Borgese, Emilio Salgari, Ignazio Silone e Maria Volpi. "Bebelplatz" diventa così un'indagine sulle ragioni della censura e un atlante della "letteratura dannosa e indesiderata", mostrando come ogni lettore sia, per sua natura, una minaccia per il potere.
Temi chiave
Censura e libertà di espressione. Il libro è una potente riflessione sulla censura e sul tentativo dei regimi totalitari di sopprimere il pensiero critico attraverso la distruzione dei libri.
Memoria storica. Stassi esplora le cicatrici lasciate dal nazismo e dalla guerra, interrogandosi sulla persistenza del male e sulla necessità di confrontarsi con il passato. Resistenza culturale. L'opera si configura come un atto di resistenza culturale, sottolineando l'importanza della letteratura come strumento di ribellione e di difesa dei valori democratici.
Il potere della letteratura. Il romanzo celebra la forza della parola scritta e dell'immaginazione, capaci di sopravvivere a ogni tentativo di cancellazione.
Identità e responsabilità: Attraverso le storie degli autori perseguitati, Stassi scava nelle motivazioni umane e nelle responsabilità individuali e collettive di fronte all'orrore.
Stile narrativo
Fabio Stassi unisce il saggio storico alla narrazione in prima persona, creando un'opera ibrida e avvincente. La sua prosa è scorrevole, evocativa e ricca di sensibilità, capace di intrecciare ricostruzione storica, riflessioni personali e citazioni letterarie. Lo stile è caratterizzato da una profonda umanità e da una capacità di creare collegamenti inaspettati tra eventi storici, opere letterarie e questioni contemporanee, coinvolgendo il lettore in un viaggio emozionale e intellettuale.
