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    Successione nel diritto controverso cessione del credito ed effettività della tutela giurisdizionale

    Riferimento: 9788849551198

    Editore: Edizioni Scientifiche Italiane
    EAN: 9788849551198
    isbook: 1
    Autore: De Propris Luigi
    In commercio dal: 30 Maggio 2023
    Pagine: 760 p., Libro in brossura
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    Descrizione

    Questo testo raccoglie i risultati di una ricerca sulla successione nel diritto controverso: istituto che, estendendo al successore lite pendente gli effetti dell'emananda sentenza, impedisce che la controparte soffra pregiudizio per effetto di un atto dispositivo incidente sul bene della vita conteso nel processo. Una disciplina ineliminabile su cui riposa l'effettività dell'ordinamento intero e che si colloca sul crinale dei rapporti tra diritto e processo, quale punto di equilibrio tra contrapposte istanze di giustizia e libertà negli scambi. L'analisi storico/economico comparata, imposta dall'importazione in subjecta materia di dottrine straniere sin dall'inizio dell'età moderna, evidenzia come l'interpretazione oggi prevalente dell'istituto (c.d. Relevanztheorie) è sorta nello specifico contesto della cessione del credito litigioso, imperniandosi sulla nozione della perdita della Sachlegitimation (legittimazione sostanziale) del dante causa per effetto della cessione. La generalizzazione del fenomeno, riscontrabile anche per il convenuto in rivendica in un ordinamento, come quello tedesco, in cui il trasferimento della proprietà si perfeziona con la consegna del possesso, ha spinto a considerare l'istituto come un'ipotesi di sostituzione processuale, escludendo dal suo ambito di applicazione le fattispecie in cui, non registrandosi la perdita della legittimazione ad agire del dante causa, non era possibile scorgere in quest'ultimo un sostituto processuale del successore. Tale impostazione, innocua nell'ordinamento tedesco dove l'astrazione dei trasferimenti patrimoniali e il carattere stragiudiziale dell'impugnativa contrattuale escludono che la caducazione del titolo del dante causa possa travolgere il successivo acquisto da parte del successore, doveva invece risultare fatale in un ordinamento, come quello italiano, retto da principi diametralmente opposti. Di qui la necessità di recuperare la funzionalità originaria dell'istituto per assicurare effettività alla tutela giurisdizionale interpretandolo come un meccanismo fondato sull'esclusione della rilevanza decisoria (c.d. Irrelevanztheorie) della successione piuttosto che sulla sostituzione processuale. Tesi avallata dalla cornice internazional-privatistica dell'istituto, che conferma come ai fini della sua applicazione acquista rilevanza il diverso diritto sostanziale applicato al merito della controversia e al fenomeno successorio.
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