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    Sant'Anna di Stazzema. Memorie di guerra, culture di pace

    Riferimento: 9788855226134

    Editore: Donzelli
    Autore: Di Pasquale Caterina
    Collana: Saggi. Storia e scienze sociali
    Formato: Libro in brossura
    Data pubblicazione: 02 Maggio 2025
    EAN: 9788855226134
    Autore: Di Pasquale Caterina
    Collana: Saggi. Storia e scienze sociali
    In commercio dal: 02 Maggio 2025
    Disp. in 1/2 gg lavorativi
    27,00 €
    IVA inclusa
    Quantità
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    Descrizione

    La mattina del 12 agosto 1944, un battaglione delle SS, con il supporto di elementi repubblichini, accerchia il borgo di Sant'Anna di Stazzema e massacra gli abitanti, in una delle più atroci stragi nazifasciste compiute in Italia. La memoria di questo eccidio rappresenta, per il nostro paese, una vicenda emblematica. Il libro di Caterina Di Pasquale ne ripercorre in chiave antropologica le tappe fondamentali, a partire dal processo di rimozione strutturale che lo caratterizzò a lungo, agevolato dal ritardo dell'iter giudiziario, finché nel 1994 non vennero ritrovati 695 fascicoli sulla strage, «archiviati» a palazzo Cesi, sede degli Uffici della magistratura militare. In questa ricostruzione si intrecciano la dimensione privata e quella pubblica, le istanze nazionali e quelle locali, la storia ufficiale e quelle individuali. A prendere la parola sono le persone scampate allo sterminio, i loro familiari. Da quel 12 agosto chi è sopravvissuto non ha fatto altro che raccontare: parlando del proprio mondo distrutto ne ha celebrato il ricordo; evocando le vittime e pronunciandone i nomi le ha onorate e ha dato un senso alla vita di chi se ne è andato e di chi è rimasto. I più giovani hanno incorporato questa narrazione e l'hanno fatta propria integrandola, passando il testimone alle nuove generazioni. In questo percorso la memoria risulta attraversata da contrasti e contraddizioni, in un'ambivalenza tra dicibile e indicibile, tra pace e conflitto: tensioni vitali e da preservare, se si vuole evitare una memoria comunitaria edulcorata e normalizzata, priva del suo potere contrastivo e critico, di quella forza che permette di restare vigili sul presente e sul futuro.
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