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    Pozzi, cisterne e fontane a Piombino. Nell'antica città murata

    Riferimento: 9788866152231

    Editore: La Bancarella (Piombino)
    Autore: Carrara Mauro
    Collana: La tarsinata
    Pagine: 112
    Formato: Libro in brossura
    Data pubblicazione: 19 Marzo 2022
    EAN: 9788866152231
    Autore: Carrara Mauro
    Collana: La tarsinata
    In commercio dal: 19 Marzo 2022
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    IVA inclusa
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    Descrizione

    Nei secoli passati si verificarono lunghi assedi che i piombinesi seppero superare anche grazie alla presenza di una vasta rete idrica interna all'antica Città. In particolare furono due i luoghi che garantirono l'acqua: le Fonti o Canali di Marina, dentro le mura, e la Fonte del Bottaccio che esisteva fuori le mura ad est, nei pressi del dismesso mattatoio comunale; ma erano numerose anche le cisterne per la raccolta dell'acqua piovana ed i pozzi con falda propria. Purtroppo non esiste uno studio specifico sulle vene idriche naturali sotterranee del promontorio di Piombino, ma è comunque certo che dalle profondità del monte Massoncello presso Populonia, la vetta più alta (mt 286), si dirama una grande falda che investe tutto il promontorio stesso. Naturali fuoriuscite d'acqua si hanno a Fosso alle Canne, a Spiaggialunga, a Calamoresca, mentre sulla spiaggia di Salivoli si avevano, fino a poche decine di anni fa, abbondanti rivoli d'acqua dolce; nel viale Amendola, lato mare, si trova tuttora una grande vasca con la stessa acqua, che viene ancora usata per l'irrigazione di orti e giardini; dalla scarpata a mare fortificata della Cittadella fino in prossimità della Fonte di Marina, dove si trova la massima fuoriuscita, l'acqua filtra in abbondanza; la stessa Fonte naturale di Baratti è alimentata dalla medesima vena idrica. Negli anni Cinquanta del nostro secolo, quando ci fu una grande espansione edilizia, le imprese costruttrici ebbero non poche difficoltà al momento dell'escavazione delle fondamenta, che venivano continuamente allagate e soltanto con idrovore si riusciva a mantenere relativamente asciutte per il tempo necessario alla gettata di cemento armato. Il problema fu sentito particolarmente nella zona di via Petrarca, piazza della Costituzione e strade limitrofe.
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