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    Paradigma stupefacente. Viaggio nella controcultura italiana dagli anni Settanta al Duemila (Il)

    Riferimento: 9788862888691

    Editore: Odoya
    Autore: Bitossi Gabriele
    Collana: Odoya library
    Pagine: 208
    Formato: Libro in brossura
    Data pubblicazione: 24 Giugno 2024
    EAN: 9788862888691
    Autore: Bitossi Gabriele
    Collana: Odoya library
    In commercio dal: 24 Giugno 2024
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    Descrizione

    Come si è sviluppata la rappresentazione del consumo di stupefacenti nella letteratura italiana? Per poter comprendere a pieno la complessità del rapporto tra la produzione letteraria e le droghe, è necessario chiedersi quali siano, effettivamente, le radici di quella "voglia di sballo", e se questa rappresenti una novità assoluta, prorompente e imprevedibile, oppure non sia direttamente collegata ad alcune disposizioni e consapevolezze ben presenti e radicate nella nostra cultura. L'autore traccia i punti fondamentali della presenza della droga nella letteratura italiana, dagli anni Settanta al Duemila, e analizza riti e immaginari dell'universo giovanile che hanno testimoniato una diversa attitudine nei confronti degli stupefacenti. Si parte dal contesto culturale beat milanese degli anni Settanta attraverso le vicende della prima rivista underground italiana, Mondo Beat, che ha contribuito a plasmare la figura di Eros Alesi, in arte Pasticca, e si passa poi al Movimento del '77, a Bologna, la cui cornice è utile per riflettere sul diverso ruolo delle droghe nelle opere di Ravera Radice, Palandri e Tondelli. Negli anni Ottanta si diffondono i riferimenti alla droga nelle opere letterarie, cinematografiche, ma anche nei fumetti e nella cultura popolare. In particolare, viene analizzata la parabola artistica ed esistenziale di Andrea Pazienza, la cui esperienza ha permesso di sviluppare un punto di vista inedito; a seguire, una riflessione sull'opera documentaristica e sul primo lungometraggio di Claudio Caligari. Completa il libro una rassegna di testi "stupefacenti" degli anni Novanta, con una particolare attenzione alle esperienze antologiche e collettive di quel decennio.
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