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    Gobbo del Quarticciolo. Una storia di Resistenza, dal fascismo alla guerra fredda (Il)

    Riferimento: 9788831977418

    Editore: Milieu
    Autore: Recchioni Massimo, Polselli Paola
    Collana: SENZA COLLANA
    Pagine: 192
    Formato: Libro in brossura
    Data pubblicazione: 29 Gennaio 2020
    EAN: 9788831977418
    Autore: Recchioni Massimo, Polselli Paola
    Collana: SENZA COLLANA
    In commercio dal: 29 Gennaio 2020
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    Descrizione

    Un libro costituito da due livelli. Il primo è un'introduzione storica, più generica, che racconta gli anni dalla fine della prima guerra mondiale all'inizio della guerra fredda: quelli del fascismo, del secondo conflitto e della Resistenza del popolo italiano. Simile solo in apparenza a un libro di testo di storia, perché include, a differenza di questo, anche episodi del Novecento che sono spesso dimenticati o mal raccontati, e ai quali invece va data la giusta considerazione. La seconda parte è una «storia nella storia». All'inizio della seconda guerra mondiale, giunse a Roma un ragazzino calabrese. Costretto ad arrangiarsi nelle misere e affamate borgate romane, visse, come tanti altri, di espedienti. Dopo l'8 settembre '43, Giuseppe Albano - noto come il «Gobbo del Quarticciolo» - si riscattò ampiamente, partecipando alla Resistenza romana e rendendosi protagonista di azioni di grande temerarietà. Fu per questo, a un certo punto, anche imprigionato nelle celle di via Tasso. Dopo la liberazione di Roma, Giuseppe Albano tornò però a essere coinvolto in imprese di criminalità comune: estorsioni, collaborazioni con la polizia, doppi giochi tra partiti della sinistra e associazioni paragolpiste. Manovre che già allora (la guerra al Nord non era ancora finita) cercavano di riportare la dittatura fascista nel nostro Paese. II Gobbo si trovò suo malgrado al centro di trame troppo difficili per un ragazzo che, nonostante fosse considerato a Roma il «nemico pubblico numero uno», aveva soltanto diciotto anni. Una ricostruzione fedele della sua vita, che racconta le sue due «facce»: quella «criminale» e quella di cittadino il quale - nel momento del bisogno - seppe riconoscere il suo dovere. Prefazione di Alessandra Kersevan.
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