Estarria

Tihr è un pianeta sull'orlo dell'estinzione. Millenni di sfruttamento della sua energia vitale da parte della popolazione indigena lo stanno rendendo una landa fredda e morta. Solo una soluzione può permettere alla vita di continuare ad esistere: sottrarre l'energia di un altro mondo. Viene scelto il pianeta più somigliante in termini ambientali: la Terra. Ma qualcosa va storto: non solo energia ma anche pezzi di terra e mare, insieme alle creature che li abitano, vengono strappati dalla Terra ed inglobati. Corre l'Anno del Signore 1102 dopo Cristo. Il ponte tra i due i mondi viene chiuso, ma non completamente. Accade, infatti, che piccole porzioni della Terra vengano ancora attirate da Tihr. E, a volte, può capitare che contengano uomini e donne. Il romanzo narra le vicende di Richard Murphy, un giovane avvocato newyorkese, depresso e sull'orlo del suicidio, che si trova catapultato contro la sua volontà in un continente del lontano pianeta, abitato in larga parte dagli europei giunti misteriosamente quasi mille anni prima e ancora organizzati secondo una società di tipo feudale. Non avrà il tempo di ambientarsi poiché presto sarà risucchiato al centro di un intrigo politico che lo vedrà protagonista insieme ad un contadino del luogo, Leonardo Guerra. Entrambi infatti, a causa delle loro origini, rappresentano una minaccia per Mathaus, il despota del luogo. Sarà proprio in quel mondo violento e oscuro che Murphy troverà la sua ragione di vita unendosi a Jorges, un rivoluzionario, per cercare di sovvertire il tradizionale potere temporale della nobiltà e della Chiesa, istituzioni che sottopongono la popolazione ad un ferreo giogo di oppressione.