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    Disegnare e dipingere il paesaggio nel Settecento. Teorie e modelli figurativi per una moderna rappresentazione della natura

    Riferimento: 9788829001705

    Editore: Carocci
    Autore: Blasio Silvia
    Collana: Biblioteca di testi e studi
    Pagine: 176
    Formato: Libro in brossura
    Data pubblicazione: 24 Settembre 2020
    EAN: 9788829001705
    Autore: Blasio Silvia
    Collana: Biblioteca di testi e studi
    In commercio dal: 24 Settembre 2020
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    Descrizione

    Tra Sei e Settecento la riflessione critica nelle fonti storico-artistiche dedicò uno spazio crescente all'analisi del tema del paesaggio, che la teoria umanistica aveva confinato nel ruolo di corollario della pittura di storia. La forza propulsiva delle nuove idee, espresse soprattutto dagli scritti di Roger de Piles, contribuì all'affermazione di una visione della natura fondata sullo studio dei valori di luce e atmosfera osservati dal vero e la pittura di paesaggio conquistò un ruolo paritario rispetto agli altri generi, divenendo materia di routine nella formazione dei giovani pensionnaires dell'Accademia di Francia a Roma. Sperimentando il piacere di disegnare e dipingere dal vero, gli artisti d'Oltralpe riscoprirono l'affascinante varietà del paesaggio italiano, non solo nei luoghi più celebri come Roma e i suoi dintorni. Se Claude-Joseph Vernet definì il metodo pittorico per rendere la mutevolezza dei fenomeni naturali nei diversi momenti della giornata, condizionando con la sua visione innovativa intere generazioni di artisti di ogni nazionalità, altri pittori stranieri come Richard Wilson, Joshua Reynolds o Jacob Philipp Hackert, viaggiarono nel cuore dell'Italia alla ricerca di scenari più nascosti, restituendone nei loro sketchbooks e album la bellezza solitaria e segreta.
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