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Estate romana. Tempi e pratiche della città effimera

Riferimento: 9788822900418

Editore: Quodlibet
Autore: Fava Federica
Collana: Quodlibet studio. Città e paesaggio
Pagine: 188
Formato: Libro in brossura
Data pubblicazione: 18 Maggio 2017
EAN: 9788822900418
Autore: Fava Federica
Collana: Quodlibet studio. Città e paesaggio
In commercio dal: 18 Maggio 2017
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Descrizione

L'Estate romana fu un ambizioso progetto guidato da Renato Nicolini - allora giovane assessore alla Cultura del Comune di Roma - dal 1977 al 1985 e coinvolse l'intera capitale in un'articolata serie di iniziative culturali. In quegli anni, ricordati come la stagione dell'effimero, feste, manifestazioni e spettacoli divennero parte organica di un programma politico e architettonico preciso, oggi ancora misconosciuto, sebbene abbia anticipato occasioni progettuali a tempo determinato, quali ad esempio il Teatro del Mondo e la Strada Novissima a Venezia. Allo stesso modo, i celebri happening di sapore situazionista a Castel Porziano, alla basilica di Massenzio o al Foro Boario furono imitati con esiti più o meno felici in varie città italiane. Il volume tuttavia non è una ricostruzione storica, bensì uno studio critico su un metodo progettuale che rivalutava l'architettura provvisoria ed era basato, come scrive l'autrice, su un «fare collettivo, teso a scoprire modi di operare ecologici e cooperativi». D'altro canto, il riuso di monumenti e di aree disabitate della città mediante l'interazione con il cinema, la poesia e altri linguaggi creava inediti luoghi di relazione, che, secondo Costantino Dardi, esaltavano «proprio i caratteri profondi di questi interventi fondati sul temporaneo, sull'effimero, sull'elemento programmaticamente limitato nel tempo e nello spazio». Attraverso un'indagine sui significati e sulle contraddizioni di pratiche architettoniche che, preferendo posizioni instabili e deperibili, sono state spesso relegate ai margini della disciplina, il testo racconta quindi l'intera vicenda dell'Estate romana, una manifestazione nata in un momento in cui la capitale - grazie anche a eventi concomitanti come Roma interrotta - era ancora un luogo centrale dell'architettura internazionale.
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