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    Aree interne: geografie del possibile. Strategie abilitanti, riusi e attivazioni nei territori fragili

    Riferimento: 9791256440900

    Editore: LetteraVentidue
    Autore: Fenu Nicolò
    Collana: Alleli/Research
    Pagine: 256
    Formato: Libro in brossura
    Data pubblicazione: 25 Giugno 2025
    EAN: 9791256440900
    Autore: Fenu Nicolò
    Collana: Alleli/Research
    In commercio dal: 25 Giugno 2025
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    Descrizione

    Il volume esplora l'innovazione e la rigenerazione territoriale come processi relazionali e situati, capaci di attivare energie civiche e costruire nuove alleanze nei territori interni. Lontano da approcci tecnocratici, adotta uno sguardo che interpreta il cambiamento come una pratica collettiva, ibrida e radicata nei margini, fondata su dinamiche di co-produzione tra istituzioni, comunità e attori informali. La struttura del volume è pensata come una mappa di strategie possibili - sovrapponibili, scalabili, contestuali - che agiscono localmente, ma si offrono come fonti di ispirazione anche per altri contesti. Non si tratta di soluzioni definitive né di modelli replicabili, ma di traiettorie trasformative, direzioni esplorabili, politiche minori che possono contaminare, deviare o integrare le grandi politiche strutturali. Strategie che operano nello spazio del possibile, dove l'immaginazione civica incontra la prassi quotidiana. Attraverso l'analisi di dispositivi progettuali riconducibili al campo delle soft policy, il libro indaga forme fluide e adattive di pianificazione e programmazione, in cui lo sviluppo non è un destino lineare, ma un processo aperto e negoziabile. Le esperienze di community organising, le Cooperative di Comunità, l'arrivo di nuovi abitanti e la cittadinanza temporanea, il riuso del patrimonio dismesso, l'attivismo giovanile ed emergono come leve nella ridefinizione delle infrastrutture sociali e culturali dei territori. In questo paesaggio complesso, la cultura, l'apprendimento collettivo e la partecipazione si configurano come dispositivi trasformativi, spazi di mediazione tra tradizione e innovazione. La pianificazione diventa così una pratica politica e democratica, che accoglie il conflitto come risorsa generativa e valorizza la pluralità delle visioni come condizione per l'efficacia dell'azione pubblica.
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