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    Vetro di Murano e la Biennale di Venezia. 1912-1930 (Il)

    Riferimento: 9788857252032

    Editore: Skira
    Autore: Barovier M. (cur.), Sonego C. (cur.)
    Collana: Design e arti applicate
    Pagine: 424
    Formato: Libro rilegato
    Data pubblicazione: 03 Maggio 2024
    EAN: 9788857252032
    Autore: Barovier M. (cur.), Sonego C. (cur.)
    Collana: Design e arti applicate
    In commercio dal: 03 Maggio 2024
    Non disponibile
    75,00 €
    IVA inclusa
    Quantità
    Non disponibile

    Descrizione

    La presenza del vetro muranese alla Biennale di Venezia risale ai primi del Novecento quando, seppure in maniera episodica, alcuni preziosi e fragili manufatti cominciarono ad essere esposti alla manifestazione. È però dagli anni dieci che il vetro inizia a figurare con continuità, come oggetto "autonomo", nel padiglione centrale che dal 1912 al 1930 accoglierà opere in vetro muranese nelle sue sale. Solo dal 1932, con la costruzione del padiglione Venezia, il vetro e le arti decorative avranno una sede dedicata all'interno dei Giardini. Il volume prende in esame questo importante periodo durante il quale il vetro muranese trova progressivamente spazio all'interno della mostra veneziana prima attraverso gli artisti che scelsero di impiegare questo materiale per le loro opere, poi con le vetrerie che, in alcuni casi, si avvalsero della creatività di pittori e scultori. Frutto di una approfondita ricerca bibliografica e documentaria nell'Archivio Storico della Biennale e in archivi pubblici e privati, il catalogo illustra con foto d'epoca, disegni e documenti, spesso inediti, quanto venne esposto nelle varie edizioni. Tale produzione viene esemplificata, inoltre, attraverso una accurata selezione di oltre 130 opere di artisti e vetrerie protagonisti di un momento storico che segna l'ingresso di un'arte cosiddetta minore nel mondo delle arti maggiori: dai vetri di Hans St. Lerche, a quelli di Vittorio Toso Borella e di Teodoro Wolf Ferrari e Vittorio Zecchin, dai connubi di ferro e vetro di Umberto Bellotto ai vetri incisi di Guido Balsamo Stella e, ancora, dai vetri della V.S.M. Cappellin Venini e C., della M.V.M. Cappellin e C., su disegno di Vittorio Zecchin, a quelli della V.S.M. Venini e C., su disegno di Napoleone Martinuzzi, e a quelli della Vetreria Artistica Barovier.
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