Libro acquistabile con carte di credito e carte prepagate Postepay.

     

    Libro acquistabile con Carta Docente.

     

    Libro acquistabile con Carta Cultura Giovani e Carta del Merito.

     

    Libro acquistabile in tre rate mensili Klarna.

     

    Il costo del libro sarà addebitato solo all’avvio della consegna.

     

    Scegli il punto di ritiro dei libri più comodo.

    Taurasi e l'antica Taurasia: il castello perduto da Ruggiero di Avellino, demanio dei Balbano per i migranti Bebiani

    Riferimento: 9788872972014

    Editore: ABE
    Autore: Bascetta Arturo
    Collana: Paesi della campania
    Pagine: 150
    Formato: Libro in brossura
    Data pubblicazione: 13 Ottobre 2025
    EAN: 9788872972014
    Autore: Bascetta Arturo
    Collana: Paesi della campania
    In commercio dal: 13 Ottobre 2025
    Non disponibile
    39,00 €
    IVA inclusa
    Quantità
    Non disponibile

    Ricordati che otterrai la ricompensa del 5 per cento del prezzo di copertina quando acquisterai una copia di questo libro. La ricompensa potrà essere utilizzata per pagare i tuoi prossimi acquisti, oppure essere convertita in codici voucher o bonificata sul tuo conto bancario.
    Chiudere

    Descrizione

    È questo non solo un testo di storia antica sui discendenti di Taurasia in Sannio, la città del 280 a.C, confusa con Torino, dove furono portate le colonie dei Liguri Bebiani, e poi fuggiti risalendo il fiume Calore nell'attuale Irpinia. Ma esso analizza e studia i 3 agri del Sannio antico di Circello con la prima Taurasia nell'agro dei Campi ardenti: Apuani a Taurasia (Campi Flegrei), Bebiani (Tammarense) e Corneliani (Alifano). Queste le colonie dei Liguri da cui presero vita i futuri fondatori di Taurasi. Bascetta analizza tutti i documenti altomedievale di Montevergine, Cava e San Vincenzo al Volturno che parlano di tutte e tre le diverse fondazioni di Taurasi, tracciando un profilo esaustivo sugli spostamenti nel corso dei secoli, specie dopo la distruzione operata dai Saraceni. Ma questa è anche l'occasione per approfondire i documenti sul Monastero della Beata Santa Maria in Loco Sano, la Basilica di San Felice in M.Mariano del 750 d.C., e quella di S.Felice Magno in Loco Sano sul fiume Calore, presso Quintodecimo e S.Agata distrutte dai Saraceni, i quali, per un secolo, poi arriva Ottone II e la fuga dalla Valle di Sora e Cominio all'Alto Calore nel 981 a rifondare Cassano e Luogosano, confuse con le originarie Lo Cossano, cioè Lo(cu) Cusano (Mutri) Il libro si conclude con un interessante spaccato storico-economico e antropologico di Taurasi e dei suoi abitanti tra la fine dell'Ottocento e la metà del Novecento. Ecco una sintesi e analisi dei punti principali, suddivisi per temi: 1. Economia Locale e Trasformazione Sociale Alla fine dell'800, piccole imprese familiari e negozianti locali rappresentano il motore dell'economia di Taurasi. Si tratta di un passaggio cruciale: gli ex servi della terra si trasformano in artigiani e commercianti. Alcuni esempi: Gioacchino Angelis, Marciano Caputo, Scipione Caggiano: negozianti di vino e cereali. Roberto Degli Uberti, Lodovico Maffei: commercianti di prodotti dei propri fondi agricoli. Alfonso Rocci: commerciante di grano, cuoio e vino. Pasquale Tranfaglia: venditore di farmaci. Ciò indica una microeconomia contadina e commerciale, basata su filiere corte, prodotti agricoli e trasformazione alimentare. 2. Infrastrutture carenti e centralizzazione dei servizi Il caffettiere, gli orefici e altri commercianti non si trovavano a Taurasi, ma in paesi vicini come Fontanarosa e Mirabella Eclano. Servizi pubblici come Carabinieri, Uffici del Registro, Posta e Diocesi erano distribuiti tra più comuni (Mirabella, Grottaminarda, Avellino), mostrando una forte dipendenza esterna per le necessità amministrative. 3. Sistema di Misurazione Locale L'autonomia e la frammentazione dei sistemi di misura mostrano le difficoltà di un'economia non ancora unificata: A Taurasi, il moggio era di 900 passi quadrati, mentre a Savignano era 960. Il barile di vino era diverso da paese a paese: a Taurasi era 30 caraffe (? 0,2679 hl), a Casalbore era 40 pinte (? 0,3571 hl). Per l'olio, si usava il cantaro = 89,1 kg. Questa varietà rendeva difficile il commercio tra paesi e facilitava possibili truffe o errori, specie per i meno istruiti. 4. Continuità e successo imprenditoriale Nonostante difficoltà economiche, tasse e balzelli, alcune ditte familiari resistono e prosperano: Benigno Caggiano & Fratelli, Pasquale Tranfaglia ? olio d'oliva (nel catalogo esportatori 1922). Antonio Caggiano ? vino e alcool (dal 1931). Con il dopoguerra, Taurasi entra nel commercio vinicolo internazionale, segnando l'inizio di una nuova fase di sviluppo economico. 5. Taurasi nel secondo dopoguerra 1956: 3322 abitanti. Reti di trasporto: ferrovia Avellino-Rocchetta Sant'Antonio, linee automobilistiche locali. Fiere e mercati: settimanale il sabato, fiera importante il 16-17 maggio. Attività turistiche emergenti: agriturismi e ospitalità rurale (famiglia Pasquariello, signora Fraola). 6. Vocazione agricola e paesaggio Taurasi è descritto come: Un centro agricolo della media Valle del Calore.
    E-book non acquistabile