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    Sul fascismo, la dittatura militare e Salazar

    Riferimento: 9788822908315

    Editore: Quodlibet
    Autore: Pessoa Fernando, Barreto J. (cur.), Russo V. (cur.)
    Collana: Saggi
    Pagine: 376
    Formato: Libro in brossura
    Data pubblicazione: 07 Settembre 2022
    EAN: 9788822908315
    Autore: Pessoa Fernando, Barreto J. (cur.), Russo V. (cur.)
    Collana: Saggi
    In commercio dal: 07 Settembre 2022
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    Descrizione

    Si riuniscono qui per la prima volta tutti gli scritti editi e inediti di Fernando Pessoa sul fascismo italiano, la dittatura militare in Portogallo (1926-1933) e l'Estado Novo creato da António de Oliveira Salazar nel 1933. Questi 123 testi - prose saggistiche, articoli di giornale, poesie, abbozzi e appunti rintracciati nello sterminato archivio dell'autore - permettono di seguire, al riparo da forzature ideologiche e da stereotipi critici radicati, lo sviluppo di un pensiero che sarebbe pervenuto a un'aperta e veemente contestazione dell'autoritarismo politico. Nazionalista mistico, individualista irriducibile, «conservatore di stile inglese, ossia liberale all'interno del conservatorismo, e assolutamente anti-reazionario», Pessoa non cessò mai di interessarsi ai grandi rivolgimenti collettivi che sconvolsero e ridefinirono la realtà contemporanea. Sfiduciato dalla democrazia e timoroso nei confronti del bolscevismo, cercò dapprima di difendere la necessità della dittatura militare, tratteggiando un regime che concedesse il diritto di avere opinioni contrarie al governo, che rispettasse l'élite intellettuale dandole voce e peso politico, che si astenesse dall'intromettersi in temi riservati allo spirito. Un regime, insomma, che mai sarebbe potuto esistere, e meno che mai sotto la guida del «piccolo contabile» Salazar, del «primitivo cerebrale» Mussolini o del «patologico» Hitler. Ne conseguirono alcune esplicite prese di posizione che valsero all'autore la persecuzione da parte della censura e la crescente marginalizzazione dalla vita pubblica. Prefazione di Vincenzo Russo. Introduzione di José Barreto.
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