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    Otto lezioni per architetti e designer. Riflessioni epistemologiche

    Riferimento: 9788822920874

    Editore: Quodlibet
    Autore: Zanzi Luigi, Blumer R. (cur.)
    Collana: Quodlibet studio. Città e paesaggio. Saggi
    Pagine: 206
    Formato: Libro in brossura
    Data pubblicazione: 12 Luglio 2023
    EAN: 9788822920874
    Autore: Zanzi Luigi, Blumer R. (cur.)
    Collana: Quodlibet studio. Città e paesaggio. Saggi
    In commercio dal: 12 Luglio 2023
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    Descrizione

    Le lezioni di epistemologia di Luigi Zanzi, qui raccolte per la prima volta, riflettono molto bene la sua Weltanschauung, quella di un divulgatore scientifico che - attraverso l'esperienza diretta dei luoghi e il dialogo con comunità diverse - ha costantemente portato avanti una propria personale maieutica filosofica: «Educare, ex-ducere, significa condurre fuori da qualcosa, portare fuori ciò che uno ha dentro e che adagio, adagio riesce a concepire, elaborare». Nasce da qui la sua affinità con l'atelier di architettura e design di Riccardo Blumer presso l'Accademia di architettura di Mendrisio, dove si è sempre alla ricerca della difficile ed esaltante strada della partecipazione diretta degli studenti all'elaborazione del progetto, senza cioè separare teoria e pratica, ma piuttosto tenendo insieme esperienza e riflessione, come avviene nell'ardua arte della traduzione o in quella, diversa ma simile, dell'alpinismo. Non deve stupire dunque che l'analisi del territorio, ad esempio, implichi lo studio dell'attività casearia perché come nota l'autore «i Romani differenziavano i formaggi e al formaggio stagionato che veniva dalle montagne davano un nome speciale - non lo stesso che riferivano al pecorino, che era il grande formaggio romano -, lo chiamavano alpinus. Grande intelligenza nel sapere che i formaggi hanno a che fare con degli ambienti concreti». Le lezioni di Zanzi trattano sia questioni teoretiche (tempo, entropia, silenzio) sia temi o pratiche estremamente concrete e ordinarie (l'architettura del formaggio, la città di Varese, la processione, il ghiacciaio) senza soluzione di continuità e in modo scopertamente autobiografico. Come scrive Blumer, «Luigi non solo era un esperto di storia della montagna, uno storico, un filosofo, in parte un matematico, un fisico e un chimico, ma appunto anche uno scalatore e un ciclista, era una persona del pensiero e dell'azione».
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