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    Mare stretto e amaro. L'Adriatico, la Puglia e l'Albania (secc. XV-XVII) (Un)

    Riferimento: 9788867282043

    Editore: Viella
    Autore: Spagnoletti Angelantonio
    Collana: Interadria
    Pagine: 161
    Formato: Libro in brossura
    Data pubblicazione: 30 Aprile 2014
    EAN: 9788867282043
    Autore: Spagnoletti Angelantonio
    Collana: Interadria
    In commercio dal: 30 Aprile 2014
    Non disponibile
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    Descrizione

    L'Adriatico in età moderna è stato spesso visto nella sua dimensione veneziana e nei rapporti che la Serenissima intratteneva con le città dalmate e con l'Impero ottomano. Mentre Venezia regolava con la sua diplomazia e le sue flotte le relazioni con la Sublime Porta in quello che considerava il suo Golfo, nell'Adriatico meridionale e nelle zone litoranee pugliesi era in corso tra XV e XVII secolo una guerra fatta di continui sbarchi di turchi e corsari, provenienti dall'Albania, che mettevano a sacco città, masserie, monasteri e santuari. Torri e castelli furono eretti per proteggere le città, il territorio fu militarizzato, la nobiltà feudale e quella urbana furono impegnate in operazioni di contenimento della minaccia turca. In tali frangenti l'Albania, soprattutto la parte rimasta cristiana, fu vista dalle autorità ispano-napoletane come un baluardo contro i turchi e la Chiesa si impegnò in azioni che miravano a rafforzare quelle popolazioni nella loro fede, nella convinzione che, prima o poi, esse si sarebbero ribellate ai loro dominatori. Questo non avvenne, ma nei primi decenni del Novecento l'Italia unita, riscopertasi potenza adriatica, rivendicò un suo ruolo politico in Albania e nel 1939 riuscì a insediarsi nel paese delle aquile. Allora ritenne di aver vendicato gli oltraggi subiti dalle popolazioni rivierasche pugliesi negli anni ormai lontani che erano seguiti al sacco di Otranto (1480).
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