Ma io volevo il mare. Per aspera ad astra

Un viaggio per aspera ad astra nel cuore delle contraddizioni moderne. Guidato da Borges, P attraversa gli inferni del nostro tempo: dalla selva dell'invidia alla trappola digitale, fino all'ipocrisia del potere. È un cammino dantesco nell'ispirazione, ma l'approdo finale non sono le sfere celesti di Dante: è il mare concreto, specchio che riflettendo le stelle rende il cielo un firmamento tangibile e navigabile. Simbolo potente di radici ritrovate e consapevolezza, sulla sua soglia il viaggio può ricominciare. La poesia si rivela bussola indispensabile, strumento prezioso per decifrare il caos esistenziale, per orientarsi e ritrovare, nonostante tutto, un orizzonte di speranza.