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    Io, futurista

    Riferimento: 9791256240685

    Editore: Gramma Feltrinelli
    Autore: Jakobson Roman, Jangfeldt B. (cur.)
    Collana: Grammatici
    Pagine: 240
    Formato: Libro in brossura
    Data pubblicazione: 18 Novembre 2025
    EAN: 9791256240685
    Autore: Jakobson Roman, Jangfeldt B. (cur.)
    Collana: Grammatici
    In commercio dal: 18 Novembre 2025
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    Descrizione

    Nella storia del futurismo russo Roman Jakobson è un nome leggendario, quasi mitico. Giovane genio, nel 1915, all'età di diciannove anni, figura tra i fondatori del Circolo linguistico di Mosca. Due anni più tardi contribuisce alla nascita dell'Opojaz - la Società per lo studio della lingua poetica - assieme, tra gli altri, a Viktor Sklovskij e Osip Brik. Amico di Vladimir Majakovskij, Velimir Chlebnikov e Boris Pasternak, compone sulle loro opere dei saggi che non hanno pari per intuizioni e acume. Nel 1920, a ventiquattro anni, è tra i promotori del Circolo linguistico di Praga, la scuola che ha posto le basi della fonologia e indirizzato gli studi linguistici successivi. Considerato uno dei massimi studiosi del XX secolo, in grado, stando a Vasilij Katanjan, secondo marito di Lili Brik, di maneggiare la propria memoria come una somma di fatti precisi, Jakobson non ha lasciato nessuna opera autobiografica scritta sulla sua formazione giovanile e sui suoi rapporti con i protagonisti del futurismo russo. Tra il febbraio e il marzo del 1977, tuttavia, Bengt Jangfeldt, autore della monumentale biografia Majakovskij. Una vita in gioco, ebbe l'opportunità di registrare e poi trascrivere dodici lunghe conversazioni con il grande linguista. Assieme ad altro materiale - lettere, articoli, poesie - le conversazioni furono pubblicate in forma di libro nel 1992 a Mosca. L'opera viene ora riproposta in italiano in una nuova edizione che getta una luce inedita sulla biografia di Jakobson e consolida la sua posizione di figura centrale nella storia del formalismo e del futurismo russi. Tra struggenti ricordi di Vladimir Majakovskij e di Osip e Lili Brik, confessioni intime dell'amore nutrito per Elsa Triolet, memorie della vita grama dei migranti russi dopo la vittoria bolscevica, emerge in queste pagine non soltanto un filologo professionista, ma un uomo in possesso di una rara genialità creativa, un testimone unico di un secolo grande e tragico. Le memorie di un grande linguista: uno sguardo inestimabile sui protagonisti di un'epoca della Storia unica - Majakovskij, Chlebnikov, Belyj, i Brik, Sklovskij, Pasternak, Malevic su tutti - e sul contesto storico-politico della rivoluzione bolscevica e del futurismo russo.
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