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    Fuori da scuola. 1938. Studenti e docenti ebrei espulsi dalle aule pisane

    Riferimento: 9788833391311

    Editore: Pisa University Press
    Autore: Sodi S. (cur.); Peretti A. (cur.)
    Collana: Fuori collana
    Pagine: 83
    Formato: Libro
    Data pubblicazione: 04 Aprile 2019
    EAN: 9788833391311
    Autore: Sodi S. (cur.); Peretti A. (cur.)
    Collana: Fuori collana
    In commercio dal: 04 Aprile 2019
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    Descrizione

    A ottant'anni dalla sigla dei decreti fascisti del settembre 1938 che cacciarono dalle università e scuole italiane studenti e docenti ebrei italiani e stranieri, viene qui offerto un bell'esempio di metodologia della didattica della storia, di divulgazione e di educazione morale, prova concreta dell'alta qualità dei docenti italiani. Nel volume confluiscono infatti due testi editi in precedenza, ora rivisti, aggiornati, integrati da nuovi documenti e nuove riflessioni critiche. Il primo è la trasformazione di un quaderno del Centro per la Didattica della Storia, Mio padre ci disse che non saremmo più tornate al Galilei, che Stefano Sodi aveva curato con i propri allievi nel 2008. Rivisto e integrato da nuove informazioni, narra la storia dell'espulsione dal Liceo Ginnasio pisano del professor Lamberto Borghi, che sarebbe poi divenuto uno dei più insigni pedagogisti italiani del dopoguerra, e di numerosi allievi, la maggior parte dei quali eredi delle famiglie della borghesia ebraica della città. Il secondo è il catalogo della mostra Shoah e cultura della pace, presentata dall'Ateneo di Pisa nel gennaio 2002, curato dagli storici Tommaso Fanfani e Michele Luzzati, dalla giovane studiosa Francesca Pelini, dalle archiviste Giovanna Tanti e Rosa Lucia Romano. Esso viene ora sviluppato da Alessandra Peretti in una più ampia riflessione sulle vicende dei circa 290 studenti ebrei stranieri e dell'imprecisato numero degli italiani espulsi, e integrato dai documenti ufficiali dei Ministeri e del Rettorato e dalle lettere e fotografie dei perseguitati stessi. Due testi preziosi, non solo per interpretare il passato. I persecutori, talvolta, ritornano.
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