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    Finzioni del potere. L'Arco Trionfale di Albrecht Dürer per Massimiliano I d'Asb

    Riferimento: 9788833670362

    Editore: Officina Libraria
    Autore: Alberti A. (cur.); Carpani R. (cur.); Ferro R. (cur.)
    Collana: CATALOGHI DI MOSTRE
    Pagine: 295
    Formato: Libro in brossura
    Data pubblicazione: 23 Maggio 2019
    EAN: 9788833670362
    Autore: Alberti A. (cur.); Carpani R. (cur.); Ferro R. (cur.)
    Collana: CATALOGHI DI MOSTRE
    In commercio dal: 23 Maggio 2019
    Non disponibile
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    Non disponibile

    Descrizione

    La Biblioteca Braidense di Milano conserva fra i suoi tesori un'incisione sorprendente, ideata per impressionare le corti europee del primo Cinquecento e che tutt'ora riesce a colpire il nostro immaginario per le sue dimensioni e per la forza dell'impatto visivo. Alla realizzazione di questa magnifica incisione, alta e larga oltre tre metri, parteciparono alcuni dei migliori artisti e dei più aggiornati intellettuali attivi fra l'area tedesca e austriaca, coinvolti dal mecenatismo dell'imperatore Massimiliano I. Il più noto di essi è Albrecht Dürer (1471-1528). Per il suo fitto intreccio di parola e immagine, di testo e simbolo, L'Arco Trionfale, noto anche come Porta dell'Onore, è un oggetto culturale complesso. La mostra e il catalogo, composto da nove saggi seguiti dalle oltre cinquanta schede, una per ogni pannello, danno spazio ai diversi ambiti coinvolti: la cultura visiva, architettonica, pittorica, grafica e simbolica; la costruzione letteraria della figura di un imperatore; le dinamiche della storia politica europea del primo Cinquecento; la riflessione sulle strategie comunicative nel Rinascimento; la cultura festiva e delle forme della rappresentazione. Al di là della sua fisica conservazione in Braidense, uno stretto legame unisce a Milano le vicende raccontate nell'arco, sia per la biografia di Massimiliano I, che sposò Bianca Maria Sforza nel 1494, sia per i molti nessi con l'umanesimo del capoluogo lombardo, sia infine per la successiva vicenda asburgica di Milano (il cui emblema è proprio la Sala Teresiana in cui la mostra è allestita).
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