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    Disegni e cultura visiva a metà Settecento. Documentare, narrare, mettere in scena. Ediz. illustrata

    Riferimento: 9788833673387

    Editore: Officina Libraria
    Autore: Gauna Chiara
    Collana: La grande officina
    Pagine: 144
    Formato: Libro in brossura
    Data pubblicazione: 01 Luglio 2025
    EAN: 9788833673387
    Autore: Gauna Chiara
    Collana: La grande officina
    In commercio dal: 01 Luglio 2025
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    Descrizione

    Il volume di Chiara Gauna, ampiamente illustrato, si focalizza sulla funzione di particolari tipologie di disegni, commissionati ed eseguiti per la traduzione in incisione e la messa in scena teatrale nell'arco cronologico compreso tra il 1740 e il 1770 circa. Si tratta di documenti preziosi e coerenti per un carotaggio della cultura visiva, ancora prima che strettamente figurativa, di metà Settecento. In questi anni una nuova sensibilità raggiunge la piena maturazione, individuando nel libro d'arte, nella passione per l'antico, nella letteratura e nel teatro, ma anche nel disegno e nelle stampe, ambiti privilegiati di espressione e fruizione, non solo per gli artisti, ma anche per un pubblico scelto e tuttavia allargato di lettori, collezionisti e spettatori. Il libro si divide in tre parti: la prima è dedicata ai disegni preparatori di Anton Maria Zanetti per la sua magnifica opera sulle antichità pubbliche di Venezia (Delle antiche statue greche e romane che nell'antisala della Libreria di San Marco, e in altri luoghi pubblici di Venezia si trovano, 1741-1743); la seconda ai disegni di Giambattista Piazzetta per la celebre edizione illustrata della Gerusalemme liberata di Torquato Tasso (1745), vertici assoluti della produzione libraria europea di quegli anni, anzi probabilmente dell'intero XVIII secolo, promossi dall'editore veneziano Giambattista Albrizzi; la terza a una serie di disegni di scenografia di mano di Fabrizio Galliari e di costumi d'invenzione di Leonardo Marini, che permettono di documentare in maniera pressoché integrale una serie di opere in musica messe in scena al Teatro Regio di Torino intorno al 1770. Questa mole imponente di testimonianze grafiche, solo apparentemente di servizio, lascia emergere un aspetto significativo della cultura artistica di metà Settecento: la convinzione dell'assoluta preminenza conoscitiva, inventiva e interpretativa del disegno, segnato sempre di più da un'alta consapevolezza e competenza tecnica, oltre che inventiva.
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