Libro acquistabile con carte di credito e carte prepagate Postepay.

     

    Libro acquistabile con Carta Docente.

     

    Libro acquistabile con Carta Cultura Giovani e Carta del Merito.

     

    Libro acquistabile in tre rate mensili Klarna.

     

    Il costo del libro sarà addebitato solo all’avvio della consegna.

     

    Scegli il punto di ritiro dei libri più comodo.

    Da Eschilo ai Virgin Steele. Il mito degli Atridi nella musica contemporanea

    Riferimento: 9788895451336

    Editore: Dupress
    Autore: Liverani Elena
    Collana: Nemo. Confrontarsi con l'antico
    Pagine: 176
    Formato: Libro in brossura
    Data pubblicazione: 01 Gennaio 2009
    EAN: 9788895451336
    Autore: Liverani Elena
    Collana: Nemo. Confrontarsi con l'antico
    In commercio dal: 01 Gennaio 2009
    Non disponibile
    28,00 €
    IVA inclusa
    Quantità
    Non disponibile

    Ricordati che otterrai la ricompensa del 5 per cento del prezzo di copertina quando acquisterai una copia di questo libro. La ricompensa potrà essere utilizzata per pagare i tuoi prossimi acquisti, oppure essere convertita in codici voucher o bonificata sul tuo conto bancario.
    Chiudere

    Descrizione

    Questo lavoro di riflessione sulla ricezione della cultura antica, si occupa della rivisitazione del mito degli Atridi a opera di uno di questi autori, appartenenti a una delle subculture più bistrattate e meno riconosciute, vale a dire la musica metal. David DeFeis, questo è il suo nome, ha trasferito la materia mitica in ambito musicale, creando due concept-album interamente dedicati alla tragica vicenda della stirpe di Agamennone. Il suo pubblico di riferimento, composto in prevalenza da ragazzi di giovanissima età, molto esigente in termini di qualità e rispetto dei dettami di questo genere musicale, è rimasto affascinato dall'ottimo lavoro svolto, tanto da trasformarlo in un cult dell'epic metal. Attraverso lo studio attento dell'opera eschilea e l'analisi precisa di ogni passo scritto e musicato da DeFeis, il volume intende dimostrare che nel momento in cui si è dedicato alla sua versione dell'Orestea, DeFeis ha letto quanto fu scritto da Eschilo. Nella sua rilettura del testo eschileo, non ha sempre citato direttamente le parole del grande tragediografo, come ogni autore che scelga un modello ma voglia rimeditarlo in modo originale, ma piuttosto ha tradotto i frutti delle sue letture in una serie di brevi rimandi, che possono passare inosservati a un occhio non attento.
    E-book non acquistabile