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    Comunisti italiani e la democrazia. Gramsci, Togliatti, Berlinguer (I)

    Riferimento: 9788864732701

    Editore: Editori Riuniti Univ. Press
    EAN: 9788864732701
    isbook: 1
    Autore: Ferrara Gianni
    Collana: Politica & società
    In commercio dal: 13 Aprile 2017
    Pagine: 210 p., Libro in brossura
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    Descrizione

    Se è vero che la storia dell'Italia nel secolo scorso è la storia della lotta per la democrazia in Italia, è altrettanto vero che essa è stata anche, e tutta intera, la storia del Partito comunista italiano. Storia complessa questa, quale solo poteva essere quella di un partito che nasce dal fascino enorme di un evento di portata universale, quale fu la Rivoluzione d'ottobre, evento il cui significato mai volle negare, eludere, sminuire, ma del quale, fin dall'inizio, comprese la singolarità e l'irripetibilità. Ne condivise gli sviluppi, intanto e fin quando si immedesimarono nell'Urss come soggetto-stato in guerra permanente e totale al fascismo e al nazismo. Ne constatò l'esaurirsi del potenziale propulsivo proprio in ragione della constatata caduta di ogni prospettiva democratica per l'Urss. Ma è col partito nuovo disegnato, teorizzato e voluto da Togliatti al suo ritorno in Italia che fu esplicitata la diversità della concezione del dover essere della forma di Stato propria del Pci da quella realizzata nell'Urss e, con poche differenze, nelle Repubbliche popolari. Questo libro prova a dimostrarlo, riproducendo i testi che documentano quale sia stata la visione e il progetto di democrazia dei comunisti italiani, cosa fosse la democrazia progressiva, una democrazia infrangibile e irriducibile dal capitalismo comunque aggettivato o denominato.
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