Libro acquistabile con carte di credito e carte prepagate Postepay.

     

    Libro acquistabile con Carta Docente.

     

    Libro acquistabile con Carta Cultura Giovani e Carta del Merito.

     

    Libro acquistabile in tre rate mensili Klarna.

     

    Il costo del libro sarà addebitato solo all’avvio della consegna.

     

    Scegli il punto di ritiro dei libri più comodo.

    Cellini. Il genio e il narciso

    Riferimento: 9788855226363

    Editore: Donzelli
    Autore: Donzelli Claudio
    Collana: Saggi. Arti e lettere
    Pagine: 288
    Formato: Libro in brossura
    Data pubblicazione: 10 Dicembre 2024
    EAN: 9788855226363
    Autore: Donzelli Claudio
    Collana: Saggi. Arti e lettere
    In commercio dal: 10 Dicembre 2024
    Disp. in 1/2 gg lavorativi
    37,00 €
    IVA inclusa
    Quantità
    Disp. in 1/2 gg lavorativi

    Descrizione

    La grande fama di Benvenuto Cellini, autore di una tra le più appassionanti e coinvolgenti autobiografie del Cinquecento, ha tuttavia contribuito a relegare nell'ombra la sua produzione artistica, tanto che ancora oggi la conoscenza delle sue opere è trascurata nei manuali di storia dell'arte: spesso si è portati a considerarlo solo un bravo orafo o, tutt'al più, uno stravagante esponente del manierismo, limitando l'attenzione alla celeberrima Saliera d'oro di Francesco I o allo straordinario Perseo, che oggi fa bella mostra di sé in piazza della Signoria a Firenze. Ma l'artista fu molto di più e, assieme a Giorgio Vasari, costituisce una delle figure di artista-letterato che meglio può condurci alla comprensione delle dinamiche complesse che caratterizzarono l'ultima stagione del Rinascimento. Dopo il suo peregrinare tra Roma, Mantova, Venezia e la corte di Francia, una volta rientrato definitivamente a Firenze nel 1545, il suo principale obiettivo fu affermarsi come scultore, sia attraverso la partecipazione al dibattito poetico-letterario promosso dall'amico Benedetto Varchi circa la primazia tra scultura e pittura, sia con la realizzazione di indiscussi capolavori bronzei - i busti di Cosimo I de' Medici, di Bindo Altoviti e il complesso statuario del Perseo - sia con l'approccio alla grande statuaria in marmo, con cui intese ispirarsi al grande Michelangelo. Cellini considerò sempre alla stregua di veri e propri «figliuoli» tutte le sue creazioni, senza alcuna gerarchia, immedesimandosi profondamente in ognuna di esse, in un gioco reciproco di specchi, contendendo spesso il ruolo di ideatore ai più raffinati intellettuali della sua epoca e quello di committente ai grandi della terra: un vero e proprio Narciso il nostro Benvenuto, che si compiacque di realizzare se stesso in ogni manufatto in cui, anche in assenza di un'esplicita firma, poter ostentare la sua prorompente e orgogliosa personalità.
    E-book non acquistabile