Notturni di Bonaventura. Romanzo gotico dell'anima disillusa (I)

Un poeta impiccato al proprio manoscritto. Un Arlecchino che apre la tragedia dell'umanità citando Darwin e la scimmia mediterranea. Un manoscritto intitolato L'Uomo, rifiutato dall'editore e restituito al mittente come una condanna. In questo capolavoro romantico - ora riscritto in forma sontuosamente filosofico-barocca - Bonaventura mette in scena il grottesco destino della poesia nell'età moderna: quella di un Arlecchino tragico che gioca tra le rovine dell'ideale, e di un uomo che cerca Dio nel vuoto e trova il Nulla. Con uno stile che evoca la penna disperata di un autore del Duemila, questa nuova versione restituisce il cuore tragico-comico del Nachtwachen, tra lampi di metafisica e satira nera. È la tragedia di un mondo che non sa più distinguere tra il buffone e il profeta, tra la maschera e il volto. Ma forse non c'è più volto: solo una risata vuota, e alla fine, un teschio.