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    Diario italiano-Le statue di Roma

    Riferimento: 9791257142636

    Editore: Robin Edizioni
    Autore: Melville Herman, Catucci M. (cur.)
    Collana: Biblioteca del vascello
    Pagine: 306
    Formato: Libro in brossura
    Data pubblicazione: 03 Novembre 2025
    EAN: 9791257142636
    Autore: Melville Herman, Catucci M. (cur.)
    Collana: Biblioteca del vascello
    In commercio dal: 03 Novembre 2025
    Non disponibile
    22,00 €
    IVA inclusa
    Quantità
    Non disponibile

    Descrizione

    L'11 febbraio 1857 Melville s'imbarca al Pireo su un vapore francese in partenza per la Sicilia, il Cydnus. Comincia, dopo il byroniano pilgrimage in Palestina, quel viaggio in Italia così a lungo desiderato e rimandato per anni che ha Roma come meta principale. Percorrerà l'Italia degli antichi Stati da sud a nord, da Messina a Napoli, a Roma, a Firenze, a Bologna, risalendo ancora in un eccentrico andirivieni fino ad approdare sulla sponda svizzera del lago Maggiore. Viaggia in piroscafo, in diligenza e in treno, portando con sé un leggerissimo bagaglio - una modesta carpet-bag - proprio come un semplice viaggiatore di commercio. Raggiunta ognuna delle città d'arte previste dal suo itinerario, siano soste di poche ore, o permanenze di qualche giorno o settimana, Melville girovaga inesausto dall'alba al tramonto per strade, piazze, chiese e musei. Libero e indipendente come uno dei marinai dei suoi racconti, raramente lo troviamo in compagnia di altri americani, qualche volta sceglie di seguire giovani guide locali, volenterose, stravaganti o forse equivoche, ma è più spesso da solo. In albergo, alla sera, o all'alba prima di partire per la prossima meta, ricorda frettolosamente in rapide note - quasi scarabocchi, per la futura disperazione degli editori dei suoi Notebooks - i percorsi erratici e i nomi dei luoghi visitati, troncando con cursori etc. etc. l'elenco sommario delle opere d'arte osservate o, meglio, incontrate e riconosciute nella faticosa giornata. Perché, molto spesso, statue e quadri, che Melville sembra osservare per la prima volta nei musei e nelle chiese italiane, gli sono familiari per averne visto calchi in gesso o stampe a Boston o a New York. Perché, talvolta, aveva ricordato nei suoi romanzi e racconti quelle antiche statue e quegli antichi quadri per paragonarli ai suoi personaggi d'invenzione, o per meglio definire i luoghi delle loro avventure o suggerirne l'atmosfera. Nei musei, nei palazzi e nelle chiese, Melville può ritrovarsi finalmente faccia a faccia con la materializzazione del 'secondo termine' dei suoi paragoni letterari: l'Apollo del Belvedere a Roma e la Venere de' Medici a Firenze che aveva paragonato ai polinesiani Marnoo e Fayaway di Typee, il Perseo di Cellini, ancora a Firenze, al capitano Ahab in Moby Dick, un immaginario particolare di una scena di naufragio di Salvator Rosa usato per descrivere in Redburn l'aspetto di Jackson, il marinaio malvagio, etc. etc.
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